Il testo di Vito Labita offre una riflessione ironica e un po' cinica sul concetto di "culo" come metafora della fortuna e della casualità che determina il successo e la realizzazione personale. Con un linguaggio provocatorio, l'autore esplora l'idea che la fortuna, intesa come un colpo di fortuna rarissimo, sia un privilegio per pochi, mentre la maggior parte delle persone è costretta a fare i conti con un'esistenza fatta di lavoro precario, stipendi modesti e opportunità scarse.