La notazione posizionale, per cui II non vale più due, ma undici; le nove cifre da disporre in linea; lo zero, non solo segno grafico, ma valore numerico coinvolto nel calcolo al pari degli altri; le tecniche per manipolare quelle cifre; gli algoritmi che oggi si chiamerebbero operazioni in colonna o moltiplicazione a gelosia o estrazione di radice, per esempio, alla Bombelli; non ultimo, un peculiare piglio applicativo e pragmatico alle questioni matematiche: queste e molte altre sono le innovazioni di chiara origine indiana che hanno investito l'Europa medievale segnandone il futuro sviluppo.
Con una ricca selezione antologica e ponendo particolare enfasi tanto sugli aspetti procedurali quanto sulle scelte espressive e sul valore letterario dei documenti, Algoritmi Sanscriti mette a confronto i testi originali in sanscrito, per la prima volta in traduzione italiana, con i manuali medievali che hanno diffuso in Europa quella nuova matematica che nelle parole di Fibonacci era semplicemente modus Indorum, il metodo indiano.