«Avevo sessantadue anni quando Sua Santità mi nominò inquisitore. È un'età nella quale chi ha la sorte di raggiungerla tira le somme della propria vita. Si chiede cosa abbia fatto del tempo che ha avuto, se l'abbia usato da buon cristiano o l'abbia sciupato. A me invece venne affidato un compito che non ammetteva tentennamenti. Il papa mi chiese di agire. E da allora sono diventato un giudice di anime.»