Con le sue sei stagioni che Netflix ha distribuito fra il 2014 e il 2020, BoJack Horseman è fra le serie televisive che più hanno segnato lo scorso decennio: è la serie che ha portato l'animazione televisiva al livello di complessità della nuova televisione che ha per emblemi titoli quali Mad Men e Breaking Bad. BoJack Horseman parte da uno stereotipo del cinema d'animazione tradizionale, gli animali antropomorfi, per sovvertire ogni aspettativa degli spettatori, decostruendo i sistemi tradizionali di rappresentazione e narrazione. Se la "ricerca della felicità", come ha sostenuto il filosofo Stanley Cavell, è la cifra del cinema hollywoodiano, in BoJack Horseman si tratta piuttosto di una ricerca dell'infelicità, che riguarda sia lo stile di vita dei personaggi sia la riflessione sulla loro esistenza. Il tema della ricerca dell'infelicità trova la sua forma congeniale nella temporalità sovrabbondante del medium televisivo, che BoJack Horseman sfrutta magistralmente per contrapporre lo scorrere insensato del tempo oggettivo, il suo procedere implacabile e indifferente dal presente al futuro, alle illusorie deviazioni del tempo soggettivo verso il passato e il possibile.