Olga Serina racconta la storia di un declino, che non è soltanto esito di un decadimento delle facoltà cognitive dovuto all'età o di una patologia psichica.
È il declino degli affetti, quella base più o meno solida che regge la vita di ogni uomo.
La madre di Giorgia, che non ascolta e dimentica le cose, e la sorella Isabella, vittima di un grave disturbo mentale, formano una costellazione visibile a occhio nudo.
Perché con la maturità, un uomo impara a vivere gli altri non per come crede che siano, ma per quello che sono, secondo punti di vista che possono variare.
Il racconto di Olga Serina incarna il conflitto tra i modi di vedere le cose giorno per giorno e i pregiudizi che accecano la mente.